giovedì 13 agosto 2009

Il Quirinale risponde alle critiche di questo blog e di Marco Bazzoni

Sabato 8 agosto, sul quotidiano Liberazione, erano apparse due lettere molto critiche nei confronti del Presidente della Repubblica, per avere emanato il decreto che è definito, in modo eufemistico, "correttivo" al Testo Unico della sicurezza sul lavoro. Una lettera era di Marco Bazzoni, operaio metalmeccanico e RLS; l'altra era mia, ripresa da questo mio post.
A quelle due lettere il Quirinale ha risposto con una lettera inviata al quotidiano Liberazione e pubblicata sullo stesso quotidiano martedi 11 agosto. Risposta che pubblico qua sotto, ma dopo una piccola premessa, che può aiutare nella lettura. Il decreto "correttivo", che modifica 149 articoli su 306 del Testo Unico della sicurezza sul lavoro emanato dal governo Prodi, è stato approvato dal governo venerdi 31 luglio, ed emanato dal Presidente della Repubblica il lunedi immeditamente successivo. Quelle modifiche sono devastanti. Di alcune di esse ho già scritto, di altre ne scriverò.
Intanto dalla risposta del quirinale, si è capita una cosa: che a quanto pare, l'ostinazione a qualcosa porta. Certo, solo una risposta da parte dell'ufficio stampa della Presidenza della Repubblica. Non è molto ma è qualcosa, credo di significativo. Sicuramente l'attenzione che abbiamo suscitato, io e Marco con quelle due lettere, ci invita a continuare ad informare, nel nostro piccolo, sulla materia sicurezza sul lavoro.
Questa la replica del Quirinale.
Caro direttore,
nella edizione di sabato Liberazione ha pubblicato, sotto il titolo "Sicurezza, un decreto devastante", due lettere critiche nei confronti del Presidente della Repubblica per aver emanato - secondo i suoi lettori, "a occhi chiusi" - il decreto legislativo approvato dal Governo in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro.
Mi permetta innanzitutto di rilevare come i temi affrontati nel decreto stiano particolarmente a cuore al Capo dello Stato: proprio sabato scorso, nel ricordare il sacrificio dei minatori vittime della tragedia di Marcinelle, egli ha sottolineato l'esigenza costante del massimo e coerente impegno delle Istituzioni e di tutte le forze sociali.
E' in questo stesso spirito che il Presidente Napolitano, pur nei limiti delle proprie attribuzioni, ha seguito con grande attenzione l'iter del decreto in questione, iniziato alla fine di marzo 2009, e lo ha emanato, dopo un approfondito esame, in un testo che comprende numerose e significative modifiche rispetto allo schema originario approvato dal Governo.
In particolare, l'attenzione del Presidente della Repubblica, manifestata in diverse occasioni pubbliche - come il 23 aprile scorso a Torino - nell'incontro con i familiari delle vittime del rogo della Thyssen, e allo stesso ministro Sacconi nell'udienza al Quirinale del 2 aprile 2009, si è concentrata sulle norme del decreto che suscitavano particolari preoccupazioni per l'ipotizzata riduzione dei casi e delle forme di responsabilità dei datori di lavoro rischiando, in contrasto con i principi direttivi della legge di delega (n. 123 del 2007) e con consolidati orientamenti della giurisprudenza, di compromettere la tutela di beni primari.
Il Governo è infine pervenuto, il 31 luglio scorso, dopo il confronto con le parti sociali e le Regioni, all'approvazione di un testo definitivo del decreto profondamente diverso dallo schema originario, che recepisce le osservazioni contenute nei pareri delle Commissioni Parlamentari e tiene conto delle perplessità espresse dal Capo dello Stato con riferimento al rispetto dei principi direttivi della legge di delega e dei limiti fissati dalla Corte costituzionale in tema di decreti legislativi correttivi (Corte Cost. n. 206 del 2001). Il Presidente Napolitano ha quindi proceduto alla emanazione del provvedimento, nell'esercizio delle sue prerogative, che ovviamente prescindono da valutazioni sulle scelte di merito che rientrano nella esclusiva responsabilità del Governo.
Cordialmente

Pasquale Cascella Consigliere per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica

5 commenti:

Tisbe 13 agosto 2009 alle ore 16:26  

Grazie per aver insistito. Di persone come te ce ne vorrebbero molte di più in questo paese. Grazie di cuore!

Non è molto, ma è già tanto, di questi tempi.

Uhurunausalama 14 agosto 2009 alle ore 10:57  

Speriamo che non siano parole buttate al vento e che la situazione si evolva!Complimenti per la tenacia!

Unknown 14 agosto 2009 alle ore 16:18  

Il Quirinale ha risposto? Evviva il Quirinale, allora. Vedrai che la prossima voltta risponderà personalmente Giorgio. Un caro saluto.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® 14 agosto 2009 alle ore 18:14  

In sostanza, se ho inteso bene, risponde che ha fatto come Ponzio Pilato: tutte le parti in causa hanno voluto così quindi prendetevi Barabba...

Di cosa positiva c'é solo il fatto che abbia risposto.

Tema che non si deve abbandonare questo della sicurezza sul lavoro.

A presto
Daniele

Chit 17 agosto 2009 alle ore 16:28  

Mi associo al commento ed ai complimenti di Tisbe. Bravissimo!!
Anche perchè, nonostante qualcuno parli di "grandi risultati" non passa giorno che la cronaca non ci ricordi che così non è!?!

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