giovedì 9 luglio 2009

Una storia di ordinaria, meschina, padronanza

Qualche tempo fa, ho ricevuto una accorata e-mail, di un lavoratore che nel 2003 subì un brutto infortunio: investito da un carrello elevatore, ha riportato un trauma cranico commotivo con frattura del cranio. Di questa storia di "ordinaria padronanza", se ne è occupata anche Liberazione con un piccolo articolo nell'edizione di ieri.
Gennaro è ora un ex operaio perchè, come mi racconta nella sua mail "Per tale infortunio si è aperto un procedimento penale a carico del azienda. Nel frattempo l'azienda, mi voleva far firmare in sede sindacale un verbale che recita che il lavoratore rinunzia a qualsiasivoglia fatto omissibile e/o commissibile del datore di lavoro anche in via transattivi". Gennaro mi racconta di essersi ovviamente rifiutato di firmare quel documento e che per questo è stato fatto fuori.
Alla sua mail ho risposto chiedendo qualche spiegazione in più, con la promessa di pubblicazione su questo blog, che lui ha accettato. Anche perchè, Gennaro racconta nella sua mail di esersi "rivolto al capo dello stato, sindacati. Trasmissioni come Mi manda rai tre, Annozero, Ballarò, nessuno mi ha dato la possibilità di raccontare il mio caso, perchè non interessa a nessuno. Se chi legge questa mail, vuole contattarmi per darmi un contributo su come posso farmi sentire da altri operai? Intervenite scrivetemi e lasciate un recapito telefonico che posso contattarvi".
Ecco quello che mi ha specificato Gennaro Papa nella sua successiva e-mail:
Il sottoscritto, Gennaro Papa dichiara di essere stato investito da un carrello elevatore condotto da un operaio all’interno dello Stabilimento della Silia spa durante un turno di lavoro 14.00-22.00, in via del conte a Pignataro Maggiore ( ce ), in data 04.03.2003, quando si trovava alle dipendenze della Silia S.p.a.. Per tale infortunio l’inail gli aveva riconosciuto una invalidità del 24%, dopo una temporanea di 283 giorni, per tale infortunio la Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere ha aperto un procedimento Penale.

Successivamente la società datrice di lavoro veniva ammessa alla procedura di Amministrazione Straordinaria in data 06.06.2006, ed i Commissari Straordinari nominati deliberavano di cedere l’azienda alla società Siltal S.p.a.
Il giorno 24.07.2007 il sottoscritto, veniva convocato per la seconda volta (la prima convocazione era il 06/07/07) dai rappresentati della società cessionaria per firmare il Verbale di Conciliazione in sede sindacale nonché il passaggio alle dipendenze della società SILTAL S.pa.
Nel verbale di conciliazione da sottoscrivere vi era la rinuncia a qualsivoglia risarcimento del danno, e per qualsivoglia comportamento omissivo e/o commissivo della datrice di lavoro ed anche in via transattiva, ad ogni azione promossa e promuovendola per i titolo indicati e/o comunque connessi.

Il sottoscritto rifiutava di firmare il passaggio alle dipendenze della società cessionaria, in quanto non era mia intenzione rinunciare al risarcimento del danno subito in conseguenza del infortunio del 04.03.2003, ed in quanto il giorno 06/07/07, facendo riferimento ai rappresentanti Sindacali che c’e un Procedimento penale in corso presso la Procura della Repubblica di S.Maria capua vetere N.950/06 R.G mod.16 e N.305/06 R.G mod.21, e un Procedimento civile al passivo pendente davanti al Tribunale di Casal Monferrato, i Rappresentanti Sindacali della FIM CISL Nazionale, mi dicevano di restare tranquillo, perchè parlando con i Commissari, il problema veniva risolto, e che il giorno 05/07/07 l’ufficio legale della CISL tramide fax mandò, la clausola che i Commissari dovevano inserire nel Verbale, quanto segue, per i lavoratori iscritti alla Fim Cisl:
"Viene fatto salvo ogni diritto anche di natura risarcitoria derivante da fatto lecito e/o illecito, e per responsabilità della Cedente in favore del lavoratore anche in capo alla società cessionaria in favore del lavoratore Papa Gennaro, in particolare il Procedimento penale N.950/06 R.G.mod 16 e N.950/06 R.G 21".

Tutto questo non è avvenuto, i Commissari non hanno modificato nulla, cosi il sottoscritto si è visto costretto dietro le forzature (o prendi o lasci, cosa fare?) a non firmare il passaggio alle dipendenze della CESSIONARIA, cosi mi hanno fatto firmare la collegazione in cassa integrazione straordinaria da parte della procedura al termine della quale verrò collogato in mobilità cioè disoccupato.

Ogni giorno ci sono dei nuovi caduti per la mancanza di norme di sicurezza, è una vera e propria guerra di morti che nessuno vuole fermare, perche non si può lavorare seguendo la sicurezza, altrimenti non fai numero, non produci abbastanza, nelle fabbriche conta solo produzione, e noi operai siamo solo delle pedine, veniamo spostati ogni volta che occorre, non è giusto.

Lo Stato deve intervenire con l’inasprimento delle Sanzioni, con un servizio di Ispezione reale ed efficace e non sulla carta come avviene spesso oggi, che prima dell’ispezione fanno rimuovere tutto ciò che da fastidio, oppure fanno indossare gli indumenti di sicurezza che di solito danno fastidio per svolgere l’attività lavorativa sempre perche si produce di meno.

Storie di ordinaria, meschina, padronanza!

4 commenti:

Unknown 9 luglio 2009 alle ore 18:21  

Annozero, Ballarò, ecc.: sono solo vetrine di megafoni del sistema, da qualunque parte lo si guardi. Un lavoratore non sarà mai niente se non intervengono forze della stessa classe a sostenerlo perché possa non solo essere ascoltato, ma messo in condizione di porre le proprie ragioni di classe.

SCHIAVI O LIBERI 9 luglio 2009 alle ore 23:05  

Per carità, tutti noi sappiamo come vanno le cose nei luoghi di lavoro. La colpa però, è anche un po' degli operai che hanno accettato supinamento l'egoismo dilagante e valori di riferimento contrari al proprio interesse.
Si sa che per il sistema un uomo vale meno d niente, quello che conta è il fatturato.
Ciao Crocco.

Matteo 10 luglio 2009 alle ore 00:09  

E' una vergogna, ma i sindacati cosa fanno? La Cisl come sempre sta a guardare e poi finisce per accettare tutto quello che impongono i padroni. Per una cosa del genere tutte le sigle sindacali dovrebbero essere unite per lottare insieme.

Chit 10 luglio 2009 alle ore 14:45  

Sei un Signore a definirla solo una "vergogna"... :-(

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