mercoledì 8 luglio 2009

Se Trenitalia lo avesse ascoltato, anzichè licenziarlo...


Marco Bazzoni, operaio metalmeccanico ed RLS molto attivo, mi ha inviato la e-mail qui sotto, per la quale lo ringrazio.
Il giorno dopo i funerali delle vittime della strage di Viareggio, dovuta all'esplosione di gas GPL trasportato in vagoni-cisterna a causa di cedimenti strutturali dei vagoni stessi, è bene riascoltare attentamente l'intervista a dante De Angelis, che pubblico qui sotto. I vertici di Trenitalia non lo fecero a tempo debito...

Dante De Angelis, ferroviere, 28 anni di servizio. Delegato alla sicurezza. Licenziato da Trenitalia il 15 agosto 2008 perché, con le sue dichiarazioni, avrebbe daneggiato l'immagine dell'azienda. Da allora, prosegue una battaglia legale per farsi reintegrare nel posto di lavoro. Da allora, molte delle sue accuse e delle sue preoccupazioni si sono rivelate tragicamente fondate.
Guardate questi video, di un intervista rilasciata da Dante il 30 giugno del 2009:

I PENDOLINI SPEZZATI


LE PORTE KILLER


LA SOLITUDINE DEL MACCHINISTA


I TRENI MERCI ABBANDONATI


L'Ad di FS Mauro Moretti è stato "gelato" dalle parole del Procuratore Generale di Firenze Beniamino Deidda: "Tutto ciò che circola sulla rete ferroviaria italiana, deve essere a norma, e Trenitalia ne è responsabile". Infatti dopo queste parole, sia lui che i vertici di Fs, sono entrati nel più assoluto silenzio.
Ed era anche l'ora, perchè era 3 giorni che non facevano altro che scaricare responsabilità su altri soggetti.
Anche Fs ha le sue responsabilità!
Saluti.


Marco Bazzoni
Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, Operaio metalmeccanico - Firenze.

6 commenti:

Chit 8 luglio 2009 alle ore 14:39  

I macchinisti se morti servono da caprio espiatorio, se vivi e dicono la verità allora vanno ghettizzati.
Vergogna, vergogna, vergogna da ripetere tante volte quante le vittime di questi comportamenti!

Alberto 8 luglio 2009 alle ore 16:30  

Grazie molte per questa documentazione che la dice lunga sulla politica di Trenitalia.

il Russo 8 luglio 2009 alle ore 19:07  

Il primo pensiero che ho avuto dopo aver appreso la notizia di Viareggio è corso a De Angelis...

DS 8 luglio 2009 alle ore 19:48  

guarda, io con trenitalia non vorrei più avere nulla a che fare ma purtroppo sono uno studente universitario costretto al pendolarismo. ma se dovessi raccontare quello che succede quotidianamente e che passa sotto silenzio senza subire variazioni, probabilmente staremmo qui fino all'anno prossimo.
uno scandalo senza fine e che ormai lascia impotenti e senza parole.
tommi

Le Favà 9 luglio 2009 alle ore 02:33  

Quando s vuole pararsi il fondo schiena...Risparmi risparmia, ecco cosa succede. Spero verrà i giorno a questi. Lo spero davvero.

riccardo uccheddu 10 luglio 2009 alle ore 10:49  

Io penso che siamo ripiombati (ammesso che ne siamo mai usciti) in una fase schiavistica del lavoro.
Si dice che ci troviamo in una fase post-fordista; non ne sarei così sicuro.
Io penso, invece, che ci troviamo in una fase ultra-tayloristica. Infatti anche al giorno d'oggi così come ai tempi dell'ing. Taylor, che cronometrava i tempi agli operai, il lavoratore è una macchina che deve andare a pieno regime... Possibilmente, deve dare anche "qualcosa di più"!!!
Da qui gli appelli (o diktat?) ad essere più "dinamici", a "rischiare", a non puntare al posto fisso, a non farsi rappresentare dai sindacati ma a fare da sè ecc.
Il risultato, lo vediamo tutti i giorni. Viareggio è solo l'ennesima stazione di una via crucis e di un calvario di cui non si vede fine nè resurrezione...
Se noi non ci svegliamo.
Ciao.

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