giovedì 9 ottobre 2008

Lodo libera tutti.

Oligarchia: "regime politico in cui il potere è esercitato da pochi, generalm. operanti nell'interesse proprio e a danno della maggioranza". Questa definizione è ripresa pari pari dal dizionario online Hoepli.it.
L'italia si trova in una condizione di oligarchia? Si direbbe spontaneamente che no, non lo siamo. In fondo conserviamo il diritto di voto. Possiamo in genere esprimere le nostre opinioni (io stesso lo sto facendo anche in questo momento). E' ancora possibile stampare e distribuire giornali di orientamento politico diverso. E potrei continuare.
Ma queste cose, tutelano la democrazia dal rischio di oligarchia? Credo di no. Intanto perchè, per rimanere a quegli stessi esempi, votare candidati già scelti dai vertici dei partiti non è propriamente la massima espressione della democrazia; esprimere le proprie opinioni nell'impossibilità di essere ascoltati, è un diritto che rimane vuoto; mentre i giornali di partito e di cooperative rischiano di scomparire, grazie ai tagli ai contributi statali a quel tipo di editoria. Ma se pure questi ed altri elementi non fossero a rischio o limitati, il potere politico potrebbe comunque agire nell'interesse di pochi. E quei pochi nelle oligarchie corrispondono generalmente a coloro che detengono il potere politico ed a coloro che detengono il potere economico. Anzi, l'uno e l'altro, in un regime oligarchico, si sostengono reciprocamente. Anzi, forse meglio ancora, il potere economico si serve del potere politico.

Quando si parla del lodo Alfano, ad esempio, è riduttivo fermarsi semplicemente alle vicende giudiziarie di Berlusconi. Quel lodo non è solo una legge ad personam del presidente del consiglio, ma una norma per mantenere indisturbato un potere. In questo caso politico, visto che riguarda le prime quattro cariche dello Stato (e già per i ministri è pronto il lodo Consolo). Quel lodo consente ad un'élite politica, di usare il proprio potere, pure a scopo personale o per gli interessi di pochi amici e pure ignorando le leggi dello Stato. Che volendo ha sempre la possibilità di modificare, detenendone il potere politico.

Ma, come si diceva prima, il potere politico è strettamente legato a quello economico e così la politica élitaria non poteva dimenticarsi di estendere in qualche maniera i privilegi del lodo Alfano, anche al potere economico.
Il 2 ottobre scorso, infatti al Senato passa l'articolo 7bis del decreto ALitalia che modifica la legge Marzano, sui salvataggi delle grandi imprese e quella sul diritto fallimentare, grazie alla quale i manager delle grandi imprese potranno essere perseguiti dal punto di vista penale, solo quando l'impresa sarà effettivamente fallita. Non sarà più sufficiente la dichiarazione d'insolvenza dell'impresa. E se interviene un commissario (come il ministro Bondi per Parmalat) che evita il fallimento, i manager di quelle imprese non risponderanno mai della loro sciagurata gestione. Tanzi? Sarà salvo! Geronzi? Salvo anche lui! Cragnotti? Come sopra!

E della responsabilità della mala gestione di questi personaggi, che ha rovinato migliaia di persone, ha prosciugato i loro risparmi, ha messo su una strada centinaia di lavoratori, come ne risponderanno? In nessun modo! Quelle responsabilità saranno scomparse in un articoletto bis.
Se quella modifica dovesse definitivamente essere approvata, chi prenderà in considerazione gli interessi di tutte quelle persone che hanno dovuto subire, loro malgrado, l'irresponsabile e banditesca gestione aziendale di lorsignori? Lasciamo perdere. Stiamo parlando di oligarchia!

10 commenti:

Anonimo,  9 ottobre 2008 alle ore 15:01  

La vicenda Alitalia, da dietro le quinte, è sinonimo di alta scuola del mantenimento in vita dei "curatori" d'azienda. E se anche le leggi le fanno fare sempre agli amici dei più forti che dànno sempre una mano ai più "sfortunati" Tanzi, Cragnotti e Geronzi, ciò non significa che noi non si possa intervenire, a colpi di bastone.

BC. Bruno Carioli 9 ottobre 2008 alle ore 16:30  

Vorrei riempire di considerazioni amare sui fenomeni di conservazione eleitaria del potere e dell'abuso di potere che quotidianamente ci tocca di subire ad ogni livello.
Ma quelli che tu hai elencato bastano ed avanzano per dire che non se ne può più.

Crocco1830 9 ottobre 2008 alle ore 16:36  

Pare che quell'articolo sarà eliminato, per una presa di posizione di Tremonti, che ha minacciato le dimissioni.
Che non sarà discusso alla Camera, non credo cambi il senso del post, visto che comunque un tentativo di far passare quell'articolo è stato fatto (al Senato era già passato).
E comunque mi fiderei poco delle minacce di Tremonti. Personalmente non posso credere che di quell'articolo non fosse a conoscenza. Perciò quest'atteggiamento puzza di propaganda.

silvio di giorgio 9 ottobre 2008 alle ore 19:51  

Sì, ho sentito le dichiarazioni di Tremonti: mi sembra strano che non ne sapesse nulla; ad ogni modo se vorranno salvare i loro amici troveranno il modo

il Russo 9 ottobre 2008 alle ore 20:44  

Mah, anch'io mi fido poco di Tremonti che ha dimostrato di passare da un'opinione all'altra con una disinvoltura vergognosa.
La domanda è: se non veniva fuori casino, Tremonti avrebbe fatto sta sceneggiata?

SCHIAVI O LIBERI 9 ottobre 2008 alle ore 20:46  

Stiamo parlando di oligarchia, ma anche di un gruppo di banditi, che ormai sa di poterla fare franca. E questo anche grazie a dei cittadini che ormai non pensano più a nulla.
Un saluto

Uhurunausalama 10 ottobre 2008 alle ore 00:01  

Ciao!
Quando ho appreso della minaccia di Tremonti se non verrà tolta la gabola salva manager,mi sono anche chiesta se magari non fosse intervenuta la mitica Gabanelli (e quindi la coa resa pubblica),se ci sarebbe stata la stessa presa di posizione..
è possibile che in italia si prendono posizioni solo a cose scoperte?immagino la tua risp :)
poi ho pensato alla questione dell'oligachia e dal momento che ci sono misteri sulle schede elettorali(Di Pietro ieri sera parlava di brogli e 4 denunciati credo in Sicilia),che l'info non riesce ad essere obiettiva o almeno non asservita a logiche di potere,credo che si possa definire proprio un REGIME oligarchico;è brutto non sentirsi pienamente liberi...

Franca 10 ottobre 2008 alle ore 10:14  

Parlare di oligarchia ormai è il minimo. Sicuramente di falsa o apparente democrazia...

Anonimo,  11 ottobre 2008 alle ore 11:24  

Vuoi dire che non ne sapevano niente? Oligarchia è l'espressione giusta.

Anonimo,  12 ottobre 2008 alle ore 13:45  

Complimenti, analisi accurata e ben argomentata che coglie appieno il problema.
Berlusconi ed il suo governo fanno leggi che tornano utili a loro, è vero. Ma sopratutto ai loro 'mandanti', che gli consento di governare in tutta tranquillità fregandose della costituzione, e più in generale dei diritti civili fondamentali.

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