giovedì 31 luglio 2008

Lettera di Marco Bazzoni: "Come se fosse una cosa normale morire sul lavoro"

Pubblico una mail che mi ha inviato Marco bazzoni, Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza.
Inutile sottolienare che mi trova pienamente d'accordo.

All'inagurazione della centrale elettrica Enel di Civitavecchia (30 luglio 2008), il ministro dello Sviluppo Economico Claudio Scajola ha esordito con queste parole : "Dopo tanti sacrifici, anni di lavoro e qualche vita umana si è costruito questa modernissima centrale dove tutto è controllato e tutto è sicuro".
Già sarebbe grave se un affermazione del genere l'avesse fatta un cittadino qualunque, figuriamoci un ministro della Repubblica.
Come se fosse una cosa normale morire sul lavoro.
Ma stiamo scherzando?!

Questo governo sta facendo di tutto per distruggere le cose buone che il governo Prodi ha fatto per il lavoro e per la sicurezza sul lavoro.
Tanto per ricordarlo, ha iniziato a smontare pezzo per pezzo il Dgls 81/2008: rinvio al gennaio 2009 il termine in cui diventerà obbligatorio redigere il Documento di Valutazione dei Rischi, proroga anche per le norme antincendio e arbitrati, con il Decreto Legge 112 del 25 giugno 2008 è stata cancellata la sanzione a carico del datore di lavoro per non aver munito i lavoratori di tessere di riconoscimento nell'ambito dello svolgimento di attivitià in regime di appalto e subappalto (prevedeva una sanzione amministrativa pecuniaria da 2.500 a 10.000 euro a carico del datore di lavoro per la violazione dell'articolo 18, comma 1, Dlgs 81/2008).
Va anche ricordato che il Decreto Legge 112/2008 ha cancellato la legge del 17 ottobre 2007, che aveva introdotto l'obbligo per i lavoratori dipendenti e prestatori d'opera, di presentare le dimissioni volontarie dal lavoro, sugli appositi moduli rilasciati dai soggetti autorizzati (centri per l'impiego, direzioni provinciali del lavoro, uffici comunali, ecc)
In questo modo si ritornerà ai ricatti delle dimissioni in bianco!!!

Premesso che non è con il Dlgs 81/2008 (Testo Unico sicurezza sul lavoro), che si ridurranno drasticamente gli infortuni e le morti sul lavoro: ci vorrà molto di più, va anche detto che questo decreto conteneva anche molte cose positive, e ne citerò solo alcune, per non dilungarmi troppo: aggiornamenti formativi annuali per gli Rls, copia del documento di valutazione del rischio (DVR) e del registro infortuni per gli Rls, Rls di sito produttivo.
Non posso dimenticare il Decreto sulla detassazione degli straordinari, che sappiamo benissimo cosa comporterà, più infortuni e morti sul lavoro, perchè dopo molte ore di lavoro subentra la stanchezza, e quindi il rischio di farsi male.
Se si voleva dare dei soldi ai lavoratori non si poteva farlo direttamente in busta paga, diminuendo le tasse da lavoro dipendente?!
Inoltre, il taglio agli assegni sociali e la "norma antiprecari", che abolisce l'obbligo di reintegro.
Anche se il governo ha fatto dietrofront (la norma sui precari interesserà solo i contenziosi in corso), idem per gli assegni sociali (non ci sono più i requisiti di lavoro e reddito, ma permane quello di soggiorno), per averne diritto bisognerà dimostrare di vivere in italia da almeno dieci anni, le modifiche approvate sono insufficienti.
Quelle due norme andavano ritirate subito: punto e basta.
Anche se la "norma antiprecari" è limitata nel tempo, è chiaro l'intento del Governo, impedire la valanga di ricorsi alla Poste.

Io sono qui a pormi le solite domande di sempre, a cui NESSUNO ha ancora dato una risposta: quanti infortuni e morti sul lavoro ci devono ancora essere perchè si faccia qualcosa di concreto per fermare le stragi sul lavoro? Inoltre, cosa deve ancora succedere? Non si ha abbastanza di tutto ciò? Infine, perchè Cgil, Cisl e Uil non organizzano una manifestazione nazionale per dire basta a tutti questi omicidi nei luoghi di lavoro?


Marco Bazzoni

Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza.


3 commenti:

Unknown 31 luglio 2008 alle ore 20:32  

Sull'ultimo interrogativo di Bazzani ci mettiamo una croce.

Anonimo,  1 agosto 2008 alle ore 10:25  

Le domande che si pone il sig. Bazzoni sono legittime... ma purtroppo inutili. La destra è interessata unicamente agli spostamenti dei grossi capitali, non gliene sbatte proprio nulla dei lavoratori, delle loro condizioni precarie e dei morti e mutilati di una politica sulla sicurezza cieca e ricca solo di parole. Parole, appunto, perchè nei fatti si stanno smantellando tutte le norme che esistevano per assicurare posti di lavoro senza pericoli di morte, perchè tanto, visto l'andazzo che sappiamo, se anche un morto c'è, non è detto che la ditta responsabile paghi, e c'è poi la scappatoia di dichiarare fallimento, in questo modo non esistono più i responsabili, che saranno liberi, sempre grazie ad una legge di destra, di ricostituire una società con un nome diverso. Siamo carne da macello, e Scajola fa l'impasto del cemento con il nostro sangue, al posto dell'acqua.

Un'altra cosa, che sta passando un pò in sordina, è la possibilità per le università di diventare associazioni private. DOBBIAMO FERMARLI!!! Vogliono rendere i figli dei poveri schiavi senza via d'uscita, impedendogli di frequentare l'università, non possiamo starcene a guardare.

Stiamo tornando alle dimissioni in bianco... Maledetti criminali.

il Russo 3 agosto 2008 alle ore 00:58  

La lettera di Bazzoni fotografa questi tempi maledetti, che schifo....

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