mercoledì 28 maggio 2008

Progetto di porto turistico a Vasto. Alcuni chiarimenti da Porta Nuova a Qui Quotidiano.

Da Michele Celenza dell'Associazione Civica Porta Nuova, ricevo e pubblico una lettera aperta al direttore di Qui Quotidiano.

Personalmente, condivido pienamente le analisi critiche dell'Associazione Civica Porta Nuova, che tocca importanti questioni ambientali, legali e di trasparenza, evidentemente irrisolti.
Come tutti i cittadini vastesi, attendo risposte chiare da quanti sono in dovere di fornirle.


Di seguito la lettera aperta di Michele Celenza, dell'Associazione Civica Porta Nuova, al direttore di Qui Quotidiano ...

Gentile direttore,
dal tenore dell’articolo, apparso sul suo giornale il 22 Maggio scorso, a commento del comunicato della nostra associazione sul progettato porto turistico , direi che all’incirca l’anonimo estensore ne abbia letto (o ne abbia capite) le prime venti righe, non di più. Permetta che gliene offra qui di seguito un veloce riassunto, anche a beneficio dei suoi lettori cui, sono certo, lei intende offrire un’informazione non meno che completa.
Deve sapere, gentile direttore, che noi non siamo un’associazione ambientalista: siamo un’associazione civica. Ci battiamo per la trasparenza e la legalità nella vita pubblica. Se siamo contrari al porto turistico (come lo siamo stati al raddoppio del porto commerciale) è perché, come in quel caso, ci sembra che proprio la trasparenza e la legalità facciano difetto:
1. Per l’insensatezza della cosa in sé. Diciamo che non ha senso costruire un porto turistico:
in piena area SIC: quella che il vostro articolo definisce “una palude salmastra” è infatti per l’Unione Europea parte di un Sito di Interesse Comunitario (SIC), e precisamente del SIC IT7140108 (che per giunta è un SIC cosiddetto prioritario);
a ridosso di uno stabilimento a Rischio di Incidente Rilevante come è la Fox Petroli.
Sarebbe un caso forse unico al mondo.
2. Per l’aperta violazione delle leggi:
• della Direttiva Seveso –per quanto attiene agli aspetti urbanistici;
• del DLgs 17 Agosto 1999, n° 334 –per la mancata informazione e consultazione della popolazione ;
• della Direttiva Habitat –per la violazione dell’obbligo di conservazione.
Il rispetto della legalità è una questione prima civile che politica.
3. Per la sua dubbia pubblica utilità. Sulla costa tra Termoli e Pescara vi sono, già costruiti o in co-struzione, 6 porti turistici maggiori (Pescara, Francavilla, Fossacesia, S. Salvo, Montenero, Termo-li): uno ogni 13 chilometri. Risulta difficile comprendere quale “sviluppo” possa venire alla città dalla costruzione del settimo, che intaccherebbe oltretutto l’unica nostra risorsa non rinnovabile: la costa non cementificata.
4. Per la speculazione in grande stile che si annunzia. Risulta invece abbastanza facile comprendere come la speculazione edilizia di cui si parla da tempo, e che nell’articolo di Qui trova conferma, –il villaggio turistico che dovrebbe fare il paio con il porto- possa effettivamente aiutare “lo sviluppo” di alcuni. Quale contropartita economica è stata offerta al privato per la costruzione del porto turisti-co? Perché di questo l’Amministrazione comunale –e con essa la minoranza- tace? Qual è il ruolo della classe politica locale in questa vicenda, rappresentare il pubblico interesse o essere parte in causa?
Sarebbe il caso che l’Amministrazione –e la minoranza- parlassero con chiarezza alla città. E che si pronunziassero (visto che si trovano) anche sull’istituendo Parco Nazionale.
La ringrazio dell’attenzione e la saluto cordialmente.

Michele Celenza
(Associazione civica Porta Nuova – Vasto)



... in risposta all'articolo seguente apparso su Qui Quotidiano del 22.5.2008

Intanto a Sal Salvo se ne inaugura però uno nuovo di zecca
PORTA NUOVA CONTRARIA AL PORTO TURISTICO

L’associazione “Porta Nuova” è contraria al porto turistico nell’insenatura a sud di Punta Penna e trova sostegno in cinque consiglieri comunali, Marco Marra e Fabio Smargiassi di Rifondazione Comunista, Corrado Sabatini dell’IdV, Riccardo Alinovi dell’Udeur e Antonio Russi, i quali hanno presentato una mozione in Consiglio Comunale per una moratoria riguardo alle autorizzazioni.
Secondo il portavoce di Porta Nuova, una delle ragioni alla base della contrarietà risiederebbe nella considerazione che (son parole sue) “il cosiddetto porticciolo, poi, tanto porticciolo non è. Con i suoi previsti 509 posti barca, quello di Vasto si collocherebbe, tra i porti in Adriatico, tra quelli me-diograndi. Per intenderci: il porto turistico di Rimini ne ha 620”. Fin qui la cronaca pura e dura.
La vicenda non è però di quelle che non si commentano, perché l’atteggiamento osservato dai suddetti consiglieri e consigliori (sia detto senza offesa, ma solo per amor della consonanza) è di quelli che lasciano di sasso e fanno temere per i destini della città o più concretamente per la pre-senza di personaggi che, se non dubitassimo della loro buona fede, definiremmo, come usava dire ai tempi della Guerra Fredda, “quinte colonne” del nemico, sabotatori dello sviluppo cittadino.
Piuttosto d’essere contenti per una prospettiva di crescita che potrebbe porre Vasto a livello di Ri-mini, (una prospettiva, beninteso, e nulla di più) con tanto di porticciolo e villaggio turistico, laddo-ve oggi c’è una palude salmastra ed uno sbocco fetido di fognatura, questi signori gridano invece allo scandalo e cercano di creare allarmismi ingiustificati, fingendo di ignorare che a pochi passi da Vasto, a San Salvo, sì a San Salvo, il porticciolo l’hanno già realizzato e per giunta in una posizio-ne, quella sì, che avrebbe dovuto far gridare allo scandalo gli ambientalisti o presunti tali. Vadano a vedere, questi signori.Vadano lì od altrove, varcando, se riescono, quella Porta che “Nuova” non è in verità più da tempo.


2 commenti:

Franca 28 maggio 2008 alle ore 13:45  

Ovviamente, non conosco la situazione, ma mi sembra che la risposta dell'Associazione sia esauriente e le motivazioni condivisibili

Crocco1830 28 maggio 2008 alle ore 15:56  

... ed aggiungo, che le criticità espresse dall'Associazione, sono documentate e divulgate. Purtroppo non recepite dalla politica cittadina, accecata da un modello di sviluppo (?) distruttivo e probabilmente INTERESSATA ... solo ad aspetti economici, che certamente non appaiono generali.

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