giovedì 8 maggio 2008

Nasce il Berlusconi IV: un misto tra bagaglino e regime

Il Berlusconi IV da Arcore stabilisce dei record, già prima di insediarsi a Palazzo. Consultazioni a tempo di record, per affidare l'incarico di presidente del consiglio; tempo record (o comunque molto breve) di colloquio con il presidente della Repubblica; recordo di governo con il numero minimo di ministri con portafoglio; e dulcis in fundo ... record di incompetenze, mi pare di poter dire leggendo la lista dei nomi: Alfano (Giustizia), Maroni (Interni), Scajola (Attività Produttive), La Russa (Difesa), Tremonti (Economia), Frattini (Esteri), Matteoli (Infrastrutture), Prestigiacomo (Ambiente) Sacconi (Welfare), Bondi (Beni Culturali), Gelmini (Istruzione), Zaia (Politiche Agricole), per i ministeri con portafoglio. Nove i dicasteri senza portafoglio: Vito (Rapporti con il Parlamento), Bossi (Riforme), Calderoli (Semplificazione), Ronchi (Politiche Comunitarie), Fitto (Affari Regionali), Brunetta (Funzione Pubblica), Rotondi (Attuazione del Programma), Meloni (Politiche Giovanili), Carfagna (Pari Opportunità).
E' ovvio che Re Silvio IV da Arcore, intende avere la scena un po' tutta per sè, dopo avere affidato l'incarico di presidente della Camera a Fini, unico politico che avrebbe potuto evitargli qualche primo piano, ma che in quel ruolo sarebbe costretto ad essere superpartes. Che poi non ci riesca è un altro conto.
Certo non potranno rubargli la scena, nè potranno permettersi troppe iniziative, personaggi (televisivi) come la Carfagna, che le uniche opportunità che conosce, sono quelle concessele per diventare valletta muta ed immagine calendario. Come dire, alle pari opportunità, chi ha fatto la sua fortuna sfruttando lo stereotipo della donna oggetto.
La semplificazione è una prerogativa tutta italiana, che certo non potevamo farci mancare. Ora saremo conosciuti all'estero anche per questo ridicolo ministero, affidato a chi è stato ministro concludendo il suo precedente incarico, mettendo la firma ad una legge elettorale farraginosa e da lui stesso definita "porcata". Gheddafi jr. può dormire tranquillo, Calderoli sarà troppo impegnato a fare danni entro i patri confini; all'estero potrà al massimo generare qualche fragorosa risata.
Mi spaventa invece l'incarico affidato a La Russa alla difesa. Un post-fascista al ministero a cui fanno capo le forze armate, non può certo far stare sereni. Così come preoccupa il leghista Maroni agli Interni. Uno con "le palle" come ha detto Bossi, sarà per il cognome che fa anche rima con gli organi genitali maschili (oltre ad esserne sinonimo), campione di "celodurismo", dirigerà i manganelli della polizia. E pensando al G8 alla Maddalena ...
Con Bondi ai Beni culturali, si corre invece il rischio di vedere scolpito il profilo di Re Silvio IV sulle facciate di ogni palazzo storico italiano. Inoltre pare abbia già fatto una richiesta di fondi alla Comunità Europea, per realizzare un arco di trionfo in nome del suo sovrano, a simboleggiare la vittoria elettorale. Sembra sarà alto 9 metri, uno per ogni punto di vantaggio sul PD.
Insomma non c'è troppo da stare allegri con un governo che nasce con le sembianze di un misto tra bagaglino e regime, con a capo un giullare che vuol giocare a fare il sovrano.

6 commenti:

Unknown 8 maggio 2008 alle ore 14:05  

Letta, Maroni, Alfano (+ l'Ignazio): ecco i 4 moschettieri del re: chissà se lo spoglieranno dello scettro!? Penso positivo.

Crocco1830 8 maggio 2008 alle ore 14:44  

Si provare a pensare positivo, ma soltanto fino al primo provvedimento di questo governo.

BC. Bruno Carioli 8 maggio 2008 alle ore 15:15  

In Italia dopo l'alato fante, il lesto fanto, abbiamo il budino Bondi.
La cultura coi fermenti lattici.

Crocco1830 8 maggio 2008 alle ore 15:23  

Quali? Quelli che ritrovare la perfetta regolarità? ;-)

Franca 10 maggio 2008 alle ore 12:19  

Mara Carfagna alle pari opportunità!
Aiuto...

Crocco1830 11 maggio 2008 alle ore 09:47  

@ franca: come vedi, chiunque può farcela, anche Mara Carfagna ... questo è il primo messaggio lanciato dal ministero delle pari opportunità.

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