martedì 15 aprile 2008

Sinistra, ridivenda straccio ...

E ora che la sinistra è sparita dal parlamento italiano? Ora, credo, occorrerà rimboccarsi le maniche, sporcarsi le mani e stare nella società reale. Adesso la sinistra sarà costretta ad alzarsi dalle poltrone dei salotti televisivi e tornare al dialogo diretto.
Perchè non credo che con queste elezioni sia scomparsa la sinistra. E' scomparsa "solo" la sua rappresentanza nelle istituzioni.
Chi può dire che non esiste più in Italia un ambito nel quale si muovono le istanze di solidarietà, il ripudio della guerra, le rivendicazioni di un lavoro non precario ed in sicurezza, la tutela dell'ambiente, la difesa dei diritti e della laicità dello Stato?
Non credo che le migliaia di persone che hanno affollato le piazze di Roma il 20 ottobre 2007; che hanno riempito le strade di Vicenza contro la base militare USA, il 17 febbraio 2007; che hanno sfilato contro la violenza sulle donne lo scorso 24 novembre; fino alle manifestazioni per la difesa del territorio e quelle a salvaguardia della laicità dello Stato anche durante questa campagna elettorale; non credo, dicevo, che tutte quelle persone e tutte quelle idee, si siano disperse o addirittura estinte.
Si pone perciò un problema di rappresentanza, nel senso che i partiti della sinistra non hanno saputo farsi carico nelle istituzioni di quelle istanze che provengono dal basso.
E torno alla domanda iniziale: e ora? Ora, credo che la sinistra debba smettere di guardare a se stessa, deve abbandonare l'autoreferenzialità di cui si è macchiata in questi anni e tornare a contaminarsi realmente con i movimenti e con la sua base sociale, da co-protagonisti nel conflitto sociale, per contribuire all'organizzazione di una massa critica, che possa efficacemente contrastare le prossime politiche antisociali, xenofobobe e clericali.


Per dirla con Pasolini ...

Alla bandiera rossa

Per chi conosce solo il tuo colore,
bandiera rossa,
tu devi realmente esistere, perché lui
esista:
chi era coperto di croste è coperto di
piaghe,
il bracciante diventa mendicante,
il napoletano calabrese, il calabrese
africano,
l’analfabeta una bufala o un cane.
Chi conosceva appena il tuo colore,
bandiera rossa,
sta per non conoscerti più, neanche coi
sensi:
tu che già vanti tante glorie borghesi e
operaie,
ridiventa straccio, e il più povero ti
sventoli.


9 commenti:

Donna Cannone 15 aprile 2008 alle ore 16:12  

Ciao Rubicondo. Con piacere scambiamo il link. Ora sono un po' di corsa, ma verrò a leggerti con calma. Mi sa che troverò cose interessanti....

Saluti

Crocco1830 15 aprile 2008 alle ore 16:24  

@ donna cannone: grazie per il tuo passaggio. A rileggerci presto.

riccardo gavioso 16 aprile 2008 alle ore 02:58  

bellissimo titolo, bellissimi versi... e la speranza che qualcuno li comprenda

Crocco1830 16 aprile 2008 alle ore 06:56  

@ riccardo: grazie riccardo, anche io mi auguro fortemente che qualcuno ricordi e comprenda uei versi.

Anonimo,  16 aprile 2008 alle ore 13:44  

Non ci credo. Non credo proprio alla riattuazione in termini classici della vecchia maniera di fare militanza, a tu per tu con tutti e dentro le cose, se non si capisce che la contraddizione è nel proprio paradosso: sinistra militante = uguale leaders = nemici (presunti compagni) che marciano alla tua testa. L'ora del cambiamento non suona finché si tende al riciclaggio dei vari ottocenteschi capi. La rivoluzione di spartaco fallì sanguinosamente a causa della troppa intelligenza ma anche della troppa lontananza dei leader dal ventre molle della società. Ognuno, come in un vorticoso gioco di specchi riflettenti le problematiche degli altri, deve essere portatore di esperienze di concreta solidarietà e non di mere questioni dell'"io penso che in ultima analisi". Ma il discorso è quantomeno impegnativo e denso di conflitti anche morali, impossibile esternare in un commento virtuale.

Crocco1830 16 aprile 2008 alle ore 14:48  

@ riverinflood: hai ragione a porre quale precondizione, la risoluzione di una forte contraddizione, che mi pare si sia posta anche in questi anni.

Anonimo,  16 aprile 2008 alle ore 15:51  

Di sinistra c'è un gran bisogno, in Italia ma non solo. E la storia non finisce certo oggi.

Ci vorrà un po', ci vorrà impegno, costanza,, leaders nuovi e con meno smanie di protagonismo.

Ma la sinistra non morirà. e' sicuro.

^_^

Crocco1830 16 aprile 2008 alle ore 16:12  

caro comicomix, ne sono convinto anch'io.

Anonimo,  27 aprile 2008 alle ore 07:33  

pensare che uno straccio, sia pure rosso, possa bastare a scaldare un povero ...!? e non mi va di dire altro. Contenti voi, di sventolare ancora dei "Ma la sinistra non morirà. e' sicuro"! Auguri tanti.

ps_sono capitato qua sulle tracce di Zimarino, cercando di capire con le sue iniziative e 'proteste' varie cosa vuol fare, dove vuol andare a parare... Contento lui!

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