mercoledì 9 aprile 2008

Dell'Utri vuole imporre la revisione dei libri. Göbbels li bruciava. Il risultato è lo stesso.

«I libri di storia, ancora oggi condizionati dalla retorica della resistenza, saranno revisionati, se dovessimo vincere le elezioni. Questo è un tema del quale ci occuperemo con particolare attenzione».
Non sono parole di Göbbels, gerarca nazista e ministro della propaganda ai tempi del Terzo Reich. Sono parole di Marcello Dell'Utri, già senatore di Forza Italia ed ora candidato per il PdL.
L'accostamento potrà apparire forzato ed invece credo non lo sia affatto.
Cosa dice in sostanza Dell'Utri?

Dice che i libri di storia devono essere riscritti, perchè occorre scardinare una cultura che proviene dalla lotta di resistenza contro il fascismo. Si ritiene necessario demolire le basi storiche sulle quali si regge l'idea di una repubblica antifascista e la stessa costituzione repubblicana. Tutto questo, dice Dell'Utri, bisogna imporlo per decreto e sarà imposto non appena la destra avrà preso il potere.
Una certa cultura, in un determinato contesto geografico e storico, può essere determinata dalla forza delle idee che liberamente si sviluppano, oppure da un'imposizione che per essere efficace deve sradicare il pensiero dominante.
Quando una cultura viene imposta dall'alto da un certo potere, lo scopo è sempre quello di difendere il potere stesso dal passato e per farlo occorre che la storia sia riscritta.
Nella Germania nazista si organizzavano grandi roghi di libri, che dovevano servire, secondo il gerarca nazista e ministro della propaganda Göbbels, a liberare lo spirito tedesco dalle malattie provocate dai libri. Nell'Italia fascista, molti libri scomodi al regime furono banditi e le ristampe vietate. Durante l'assedio di Sarajevo nel 1992 i serbi bruciarono le biblioteche della città. E nella storia in generale, ogni volta che un potere doveva imporsi o difendere se stesso, ha bruciato i libri scomodi o ne ha vietato la diffusione e bandito la pubblicazione, per imporre invece i testi compiacenti al potere stesso.
Oggi non si organizzano roghi di libri, si propone di imporre la loro revisione, affinchè possano condizionare le idee in favore di un determinato potere. In ogni caso, l'effetto è lo stesso.

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3 commenti:

Unknown 9 aprile 2008 alle ore 17:43  

Sai perché tutto questo? Perché la cultura antifascista è stata subissata da tutti.

il Russo 9 aprile 2008 alle ore 18:31  

Hai centrato il punto Crocco.

Crocco1830 10 aprile 2008 alle ore 07:02  

@ riverinflood: ... e così non se ne colgono più i valori di cui quella cultura è portatrice.

@ il russo: è un pericolo grave, che non possiamo non vedere.

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