giovedì 6 marzo 2008

Sono imprenditori o caporali?

Non ne vogliono setire parlare ai vertici padronali, di inasprimento delle sanzioni per chi non adempie agli obblighi in carico all'impresa, in materia di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro.
Addirittura (e qui ci scapperebbe un sonoro verso di disapprovazione), si correrebbe il rischio, secondo la CNA di «ottenere l'effetto opposto rispetto ai desiderata, spingendo verso il sommerso molte realtà produttive di piccole dimensioni nelle quali peraltro si concentra il 90% degli incidenti».
Capite qual è la minaccia padronale? In sostanza dicono: «se inasprite le sanzioni per inadempienze sulla sicurezza, allora ci rifugiamo nel sommerso».

A mettere in pratica la loro minaccia, i padroni credo farebbero anche presto, visto che sembra sappiano bene come si naviga nel sommerso. D'altronde i dati parlano chiaro: a tutto il 2007, sono state controllate 342.363, delle quali 218.023 sono risultate irregolari. Sempre durante le ispezioni, sono risultati lavoratori non in regola per 276.275 unità dei quali 140.555 in nero.
Viene da dire allora, che quella del CNA, più che una minaccia è già la rappresentazione della realtà. La realtà è che i lavoratori al sommerso sono già spesso costretti, con l'aggravante che mentre per gli operai il lavoro nero ed irregolare (insieme al precariato) rappresenta una delle cause delle morti sul lavoro, ai padroni quelle stesse irregolarità da loro compiute e grazie alle quali spesso gonfiano i loro conti in banca, può costare, quando sono tanto sfortunati da essere scoperti, praticamente solo un po' di soldi meno in tasca.
Lavoratori che già quando sono regolari, percepiscono i salari più bassi d'Europa (Portogallo a parte), quando sono stretti nella morsa del lavoro nero ed irregolare percepiscono compensi da fame, senza poter pretendere il rispetto di orari di lavoro o delle norme di sicurezza.
Solo nel 2007, oltre il 60% delle aziende ispezionate, sono state scoperte ad impiegare migliaia di lavoratori, sfruttati, sottopagati, privati dei loro diritti più elementari, compreso quello alla salute ed all'integrità fisica e morale.
Cari imprenditori, sapete come si chiama tutto questo in una parola? CAPORALATO.

4 commenti:

BC. Bruno Carioli 6 marzo 2008 alle ore 14:24  

Grazie per la visita, e anche per il tuo post.
Chiaro e netto.
Ciao, Bruno.

Crocco1830 6 marzo 2008 alle ore 14:49  

Come chiara e netta è la realtà che è costretta a vivere una parte della società.
Nonostante certi tentativi politici, che tentano di nascondere evidenti differenze, la realtà ci mostra che rimangono invece tutte là, sempre uguali, da anni.

Melina2811 7 marzo 2008 alle ore 12:20  

Essendo mio marito originario della provincia di Chieti non posso non fare un salto sui blog di suoi corregionali. Ciao da Maria

Crocco1830 7 marzo 2008 alle ore 12:51  

Melina, grazie per la visita, che spero sia stata di tuo gradimento. Se così fosse stato, mi auguro di poterci rileggere presto.
Ciao

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