venerdì 21 marzo 2008

Secondo Berlusconi si muore sul lavoro per colpe delle vittime. All'indecenza non c'è mai fine!

"Bisogna andare nella direzione dell'informazione, della prevenzione e della formazione: è quello il grande lavoro che si deve fare, anche perchè molti incidenti capitano per un comportamento colpevole degli interessati". Lo ha detto Silvio Berlusconi, parlando alla platea degli invalidi e dei mutilati sul lavoro, a proposito della sicurezza sul lavoro. "Su questo io credo dovremmo veramente metterci d'accordo - ha aggiunto Berlusconi - su come per certi lavori stabilire delle attività formative obbligatorie"
[fonte www.apcom.net]

Capito? 1300 morti l'anno, oltre un milioni di infortuni, di cui centinaia di migliaia invalidanti in modo permanente, sono in tanti casi provocati da comportamenti colpevoli, non delle aziende che non fanno prevenzione, e nemmeno dei datori di lavoro che risparmiano in dispositivi di protezione.

Secondo il Berlusconi-pensiero quegli infortuni e quelle morti sono spesso causa di comportamenti colpevoli delle vittime. Per questo, lo psiconano è "convinto che non si debba andare nella direzione della repressione".
Certo che se i colpevoli delle morti sul lavoro sono le vittime stesse, diventa difficile fare repressione. Ma è oltremodo strano sentire parlare in questi termini, uno che vorrebbe ripulire le strade, da ogni cosa che possa turbare il senso di sicurezza degli italiani. E chissà perchè, la repressione prende sempre e solo la strada, che porta dritti a colpire i più deboli, mentre si ferma quando ha di fronte un potere forte. Anche in questo caso. Di fronte alle evidenti mancanze da parte delle imprese (parte forte in causa nella tragica guerra quotidiana del lavoro) nella tutela dell'integrità fisica dei lavoratori, la spada della repressione deve fermarsi.
Certamente, affinchè possa realizzarsi una reale ed efficace lotta agli infortuni sul lavoro, si deve percorrere la strada della prevenzione in primo luogo e della formazione ed informazione dei lavoratori. Solo che prevenzione, formazione ed informazione sono obblighi in carico alle aziende, ma guarda caso, proprio su questi elementi le imprese sono spesso inadempienti. Non si capisce allora, a chi si rivolga Berlusconi quando invoca la necessità di svolgere quelle attività.
Si capiscono invece chiaramente, le intenzioni dello psiconano, visto che il senso delle sue parole può essere riassunto in tre elementi: 1) le cause delle morti sul lavoro sono da ricercare nei comportamenti delle vittime; perciò 2) nessuna azione di repressione verso le aziende, che non hanno colpe e conseguente depenalizzazione degli inadempimenti; 3) fare prevenzione, formazione ed informazione, ma non a carico delle aziende.
Le solite argomentazioni di chi vuole continuare indisturbato, a fare profitti sulle spalle dei lavoratori e troppo spesso anche sulla loro pelle.


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5 commenti:

Anonimo,  10 aprile 2008 alle ore 09:54  

L'unica colpa che noi lavoratori abbiamo è quella di rifuitarsi di compiere un determinato lavoro quando questo comporta rischi per la nostra incolumità. Teoricamente ogni qualvolta un lavoratore riscontri un potenziale pericolo o una inosservanza delle norme di sicurezza è tenuto ad avvertire i responsabili della sicurezza, anche tramite il proprio rappresentante, in pratica però non accade così. Specie nelle micro-aziende il responsabile per la sicurezza è lo stesso datore.. e se un lavoratore "osa" reclamare un proprio diritto, quello di LAVORARE IN SICUREZZA, spesso viene messo alla porta, oppure come risposta ottiene frasi simili:" se ti va è così altrimenti sai cosa devi fare, cambi mestiere, tanto di gente come te ne trovo quanti ne voglio". A fronte di questi vili ricatti un lavoratore è costretto a mettere a repentaglio la propria vita... altro che colpevoi.

Crocco1830 10 aprile 2008 alle ore 10:27  

Ricordo di avere scritto in un post che spesso i lavoratori, per poter vivere del proprio lavoro, sono costretti a rischiare di morire sul lavoro. Ed è una vera indecenza.

Anonimo,  25 settembre 2008 alle ore 14:48  

Ma che vi lamentate a fare se sono stati proprio il lavoratori(oltre ai delinquenti) a votare berlusconi? Gli hanno dato ancora una volta voce.....ed allora adesso tenetevelo.....purtroppo devo tenermelo anche io.....che schifissimo.....

Crocco1830 25 settembre 2008 alle ore 14:53  

@ anonimo: sull'analisi del voto si potrebbe discutere a lungo. Anche se è ovvio che moltissimi lavoratori hanno votato per il nanetto. Se l'avesse votato solo chi ha interessi comuni ai suoi, avrebbe avuto qualche centianio di voti.
Questo però non vuol dire che non ci si debba indignare per certe parole. Anzi, bisogna gridare la rabbia, per farci sentire anche da chi, tappandosi occhi, naso e orecchie ha votato Berlusconi, scordandosi però di stringere le chiappe.

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