mercoledì 5 marzo 2008

Centro oli di Ortona. Sospensione "elettorale"

Il popolo del NO al Centro Oli che l'Eni è intenzionato a costruire ad Ortona, può prendersi una boccata d'ossigeno, perchè il consiglio regionale, riunitosi ieri in seduta straordinaria, ha deciso di fatto per la sospensione dell'iter.
Infatti, chiamato ad esaminare i progetti di legge sui provvedimenti a tutela della costa teatina e sulla istituzione della riserva naturale Feudo di Ortona, il consiglio regionale ha votato alcuni emendamenti che sospendono, fino al 31 dicembre 2008, ogni rilascio di autorizzazioni a costruire nuovi insediamenti industriali insalubri di prima classe.
Solo una boccata d'ossigeno per il popolo del NO, perchè questa classe politica, dopo mesi di tira e molla, ancora non è stata capace di prendere una posizione chiara e non è possibile quindi abbassare la guardia. Ed oggi c'è da aspettarsi ancora meno, con una campagna elettorale che sta entrando nel vivo.

Poichè in ogni campagna elettorale, qualunque argomento può essere usato come catalizzatore di voti, non sarà possibile aspettarsi dichiarazioni politiche sul caso Centro oli. Come potrebbe, una classe politica che vive per se stessa, prendere una posizione, quando schierandosi a favore perderebbe certamente molti consensi, mentre prendendo una posizione contraria alla costruzione del petrolchimico, si troverebbe di traverso alcuni poteri forti? Ed allora, per i politicanti nostrani, meglio sospendere ogni decisione ed intanto ancora meglio, per il loro tornaconto politico, sarà tacere.

Ma sarà bene che il popolo abruzzese continui a farsi sentire. Proprio ora a maggior ragione che una campagna elettorale, estremamente importante per la sopravvivenza politica di alcuni personaggi, è in pieno svolgimento. I comitati del NO, le associazioni ed i singoli cittadini, faranno bene ad incalzare la politica e costringerla ad esprimersi nel merito del Centro oli dell'Eni.
Al contrario, il rischio è quello di un assopimento generale sull'argomento, perchè dieci mesi sono lunghi da passare e la memoria molto spesso è invece cortissima. Al risveglio dall'assopimento, gli abruzzesi potrebbero svegliarsi in un incubo che nel frattempo è diventato realtà. Nel torpore generale, la politica potrebbe avere gioco facile, nel prendere decisioni senza essere notata nelle buie ed ovattate stanze del potere.

Un'ultima cosa, proprio a proposito delle stanze del potere. Nel consiglio regionale di ieri, è stata impedita la partecipazione cittadina. Il potere politico ha deciso che il consiglio regionale si sarebbe dovuto svolgere a porte chiuse. Non vogliono essere osservati nè sentiti, i nostri politicanti che probabilemente hanno molto di cui vergognarsi.
Rimane la sensazione di vivere in una democrazia apparente.

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