martedì 19 febbraio 2008

Veltroni parla di costi della politica, ma lo fa da populista

Che questa campagna elettorale potesse essere all'insegna del populismo, ne avevo la forte sensazione. D'altronde, con un sistema elettorale come quello attuale e con il leaderismo imperante, era facile intuirlo.
Ad ogni modo, più questa campagna elettorale avanza, maggiormente i segnali di populismo avanzano. Un nuovo esempio ci viene dalle dichiarazioni di Veltroni sui costi della politica. "La politica in Italia costa troppo - ha detto Veltroni - costano troppo mille parlamentari, un numero che non c'e' in nessun altro Paese, hanno degli stipendi altissimi". Avere mille parlamentari "significa avere stipendi per mille persone - ha continuato il leader del PD - e anche servizi per mille persone, tutte cose che costano".

Per carità, niente di più giusto. Ma si noterà che quella dichiarazione è tanto giusta quanto insufficiente. Direi, volutamente insufficiente. Sta nei giochi di una politica fatta di spot televisivi e con lo scopo della conquista del potere fine a se stessa.
Dico questo perchè non è assolutamente possibile che Walter Veltroni non sappia che, certamente esiste un pesante costo della politica dovuto agli alti stipendi dei numerosi parlamentari, ma che i costi della politica sono anche altri e forse molto più onerosi.
Non può non sapere il candidato premier del PD, ad esempio, quanto costano al sistema Paese le stock option dei manager, che godono del privilegio di un trattamento finanziario di appena il 12,5% di aliquota. Suppongo che Veltroni conosca i compensi di manager di aziende pubbliche e degli aumenti di cui hanno goduto in questi anni, mentre il potere di acquisto di stipendi e pensioni è drasticamente diminuito, nello stesso periodo. Certamente poi, Veltroni sarà a conoscenza dello spropositato numero di consiglieri di amministrazione nella aziende pubbliche, che percepiscono compensi faraonici.
Perchè Veltroni non ne parla? Forse per non indispettire quei poteri economici, agli interessi dei quali la politica ha troppo spesso sacrificato quelli dei lavoratori? E perchè Veltroni non parla ad esempio di riduzione drastica degli enti di secondo grado non elettivi (quali ad esempio le comunità montane), sparse a migliaia in tutta Italia? Perchè non proporre limitazione delle consulenze e, laddove necessarie un tetto per i compensi a queste destinate?
Perchè Veltroni non rende pubblica la sua indennità di carica e non documenta l'utilizzo fatto, di tutti i compensi supplementari percepiti? Questa sarebbe forse una bella proposta di reale trasparenza politica: documentare l'utilizzo fatto di indenntità supplementari, quali ad esempio quella di 4.000 euro circa mensili, per la voce "rapporto eletto - elettori", di cui ad oggi il parlamentare può fare quello che crede, anche intascarli.
Questa mia contestazione a questo ultimo slogan veltroniano, è rivolto al leader del PD, naturalmente perchè lui ne ha parlato esplicitamente ieri. Ovviamente mi rivolgo anche a tutti quei politici, che in tempo di elezioni non risparmiano demagogicamente parole di condanna per i costi della politica.

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