martedì 26 febbraio 2008

G8 di Genova. Bolzaneto come un girone dell'inferno

Finalmente qualcosa comincia a venire alla luce, sui drammatici fatti di Bolzaneto, durante il G8 di Genova del luglio 2001.
Durante la seconda parte della requisitoria dei pm Vittorio Ranieri Miniati e Patrizia Petruzziello, sono emersi fatti inquitanti di torture fisiche e psicologiche, perpetrate nella caserma di Bolzaneto. Gli imputati per questi reati sono in 45, tutti ai vertici del personale della polizia penitenziaria, polizia di stato, carabinieri e medici.
Un girone dell'inferno, come è stato definito, nel quale i manifestanti arrestati durante le manifestazioni sono stati picchiati, insultati, spogliati, derisi e minacciati tra le altre cose di sodomizzazione.

Chi è scampato a questa Guantanamo genovese, provi a pensare solo un attimo di essere sottoposto a torture simili. Vai a manifestare la tua speranza di costruire un mondo diverso e migliore e ti ritrovi in un stanza, sottoposto a delle torture.
Lo so che qualcuno verrà fuori con la solita storia dei manifestanti violenti. Ci sarebbe da discutere abbondantemente su: quali fossero i violenti tra una sterminata folla pacifica; chi avrebbe dovuto allontanarli dal corteo; come iniziarono gli scontri; ecc.; ecc. Ma non voglio farlo qui, nè ora. L'unica cosa che mi preme marcare, è il maggiore carico emotivo che si cela nelle violenze eseguite da uomini in divisa su persone inermi, dentro una caserma, mostrando così tutta la vigliaccheria di quelle violenze.
Immagino lo stato d'animo di quei manifestanti umiliati, che devono essersi sentiti come in un incubo, di quelli dove ti ritrovi in una condizione di estremo pericolo. Vorresti fuggire, ma non puoi, chiuso come sei tra quattro mura e vorresti urlare, ma la voce rimane soffocata e comunque nessuno può sentirti. Stretto tra una condizione claustrofobica ed uno stato d'ansia per il pericolo evidente per la propria incolumità, che non sai fino a che punto sarà tutelata, ti ritrovi costretto a vivere l'incubo, fino a quando non tu ma qualcun altro non decide che puoi svegliarti.

Ciò che deve preoccuparci, come società civile, è il rischio di impunità per chi diede evidentemente ordini precisi per quelle violenze, o comunque volutamente si distrasse nel momento in cui le torture vennero perpetrate. E deve preoccuparci il fatto che nessuna inchiesta interna alle forze dell'ordine, è stata portata avanti a seguito dell'accertamento di quelle torture, marcando un'assenza di democrazia e senso civile in certi ambienti.
Senza una riforma che sia prima di tutto culturale, in ampi settori dell'ordine pubblico, ho paura che potremo ancora assistere ad episodi come quelli del G8 genovese.
In questo senso, le vicende di Federico Aldrovandi e di Aldo Bianzino, sono molto più vicine di quanto possa apparire ai fatti di Genova 2001.

3 commenti:

Anonimo,  26 febbraio 2008 alle ore 16:46  

Con il ritono del berlusca si ripresenteranno al peggio tutte le brutture e le storture che abbiamo già visto nel passato. L'Italia è ancora figlia infante del fascismo e del clericalismo. A presto.

Crocco1830 26 febbraio 2008 alle ore 17:32  

E' vero caro Riverinflood. Ci sono retaggi di un passato, che di volta in volta ci vengono riproposti.

Crocco1830 26 febbraio 2008 alle ore 17:32  
Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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