giovedì 31 gennaio 2008

Dal 2003, oltre un milione di morti iracheni

Uno studio condotto dall'istituto britannico ORB (Opinion Research Business) e dalla controparte irachena IIACSS (Independent Institute for Administration and Civil Society Studies), hanno dichiarato che le vittime irachene della guerra preventiva e permanente che il civile occidente ha dichiato nel 2003, con in testa gli USA, ha provocato fino ad ora 1.033.000 morti.
La stima appare veritiera ed stata condotta attraverso interviste a quasi 2500 adulti iracheni, il 20% dei quali ha dichiarato che uno o più dei propri parenti è stato ucciso. Poichè nel 1997 erano censite in iraq oltre 4 milioni di famiglie, è stato calcolato di conseguenza il numero di iracheni caduti in questa assurda guerra.
Ed il numero di vittime è probabilmente sottositmato, visto che lo studio ha riguardato 15 delle 18 province irachene e che le tre rimaste fuori dal computo sono quelle di Kerbala (sciita), Anbar (sunnita) e la provincia curda settentrionale di Erbil, dove si sono registrate tra le maggiori e più sanguinose violenze. La stesso istituto britannico infatti, pone un margine di errore nella stima, ma comunque la conta dei morti ammazzati nella popolazione irachena non andrebbe al di sotto dei 950.000 unità. Ma non sono gli unici numeri di questa folle guerra.

Tra le vittime della guerra irachena, devono essere inclusi i suicidi dei reduci americani, che sono stati stimati, tra il 1995 e il 2007, in 2200. In realtà, in questo caso pare il Pentagono abbia voluto mascherare la reale portata di questa guerra intestina. Altre fonti parlano infatti di almeno 15.000 suicidi. Una vera epidemia. Che va ad aggiungersi alle migliaia di soldati morti nei teatri di guerra iracheni.
Numeri volutamente nascosti dall'amministrazione americana, che ha basato tutta la sua politica (sia estera che interna) sulla guerra preventiva e permanente. Con la maschera di difensori della civiltà, hanno propagandato la necessità di portare la guerra in Iraq a causa della disponibilità del paese mediorientale di armi di distruzioni di massa. Ovviamente tutti oggi sappiamo che quelle armi lì non c'erano, confermati da alcuni dossier che indicavano, già prima degli attacchi del 2003, l'assenza di tali armamenti in Iraq.
E forse quei numeri sono volutamente ridotti, per minimizzare il dramma e l'atrocità di questa guerra. Così si nascondono il numero dei suicidi e le loro cause, spesso riconducibili alla disperazione, per la vista costante di corpi martoriati, smembrati e spesso di bambini uccisi, vittime innocenti.
Proprio su di loro, sui bambini, si abbatte più spitatamente la crudeltà di questa guerra infame, che ha già fatto oltre 4.000.000 di orfani, tanti altri sono morti, di cui (dato del 2005) oltre 120.000 non avevano ancora compiuto 5 anni.
E ancora si calcola che ogni mese 25.000 bambini siano costretti a cercare rifugio in altre parti del paese o fuori dai confini, seguendo le sorti degli altri 75.000 bambini che fino a quest'anno erano stati costretti a fuggire altrove.
Ma quando riescono a beffare la morte provocata da una bomba a grappolo o quando una bomba al fosforo bianco è stata fatta esplodere lontano dalle loro case, quei bambini rischiano la morte per la malnutrizione, che li colpisce una volta su quattro. E seppure riusciranno a vivere di stenti, si porteranno anche il ricordo dell'assenza di cibo, perchè malattie croniche ed acute da malnutrinzione li accompagneranno probabilmente per tutta la vita.

Noi intanto, siamo fortunati. Non siamo più neanche costretti a vedere crude immagini di questa assurda guerra in televisione. E comunque non abbiamo nulla da temere, nel caso dovessero da un momento all'altro ricomparire, possiamo sempre cambiare canale.

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