giovedì 27 dicembre 2007

Tarsu e raccolta differenziata

A Vasto si torna a parlare di rifiuti, seppure in maniera indiretta e legata al bilancio di previsione dell'amministrazione cittadina per il 2008. Infatti, nella seduta del consiglio comunale prossimo - previsto per venerdi 28 dicembre in prima convocazione e sabato 29 dicembre in seconda - è prevista anche la discussione dell'aumento della TARSU, la tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani, prevista dal Decreto Legislativo 15 novembre 1993, n. 507.
A livello di ATO, e qualora non vengano raggiunti gli obiettivi minimi di raccolta differenziata, deve essere applicata un'addizionale del 20% al tributo di conferimento dei rifiuti in discarica a carico dell'ATO, che ne ripartisce l'onere tra quei comuni del proprio territorio che quegli obiettivi non hanno raggiunto.
Il comune di Vasto, si trova proprio nella suddetta condizione. I dati sulla raccolta differenziata, riferiti al 2006, inseriscono Vasto al 152° posto tra i comuni ricicloni abruzzesi, con il 10,10% di raccolta differenziata, lontana dai limiti di legge che fissa: almeno il 35% entro il 31 dicembre 2006; almeno il 45% entro il 31 dicembre 2008; almeno il 65% entro il 31 dicembre 2012.
Quanto sopra è l'ovvia conseguenza di una politica sui rifiuti quanto meno poco attenta, da parte dell'amministrazione comunale.

Già nel programma elettorale dell'attuale sindaco Lapenna e della coalizione che lo sosteneva, era previsto un potenziamento (o dovremmo dire la reale attuazione) della raccolta differenziata. Tale impegno fu poi ripreso dall'assessore comunale all’ambiente e all’ecologia Lina Marchesani, che ne prevedeva l'avvio entro l'ottobre scorso, limitando la sua applicazione ad un'area pilota della città. Come noto tale impegno non fu mantenuto e perciò la sua attuazione prorogata a marzo 2008, che a detta dello stesso assessore interesserà l'intera città. Speriamo in bene.
Tralasciamo qui il discorso relativo alla prevenzione in merito alla produzione di rifiuti, che risulta certamente prioritario, ma che non può essere a carico di un comune, ci piacerebbe rilevare un interesse da parte dell'amministrazione comunale al tema, che possa considerarsi strategica.
Altre e numerose esperienze a livello comunale, hanno dimostrato che la migliore ricetta in materia di raccolta differenziata, sia quella porta a porta, mentre quella effettuata con le campane stradali ha permesso di raggiungere, nei migliori dei casi, il 30 per cento di differenziazione dei rifiuti. Con la raccolta porta a porta invece, si sono notati incrementi nella differenziazione dei rifiuti anche fino all'80% in pochi mesi di applicazione. Non è da sottovalutare poi, il vantaggio di potere vedere rimossi i numerosi cassonetti dalle strade.
Questo metodo di raccolta però, affinchè possa realmente portare i frutti già notati in altre realtà, deve necessariamente essere accompagnata a una incisiva campagna d'informazione e comunicazione, insieme al coinvolgimento dei cittadini. Ed in questo senso l'amministrazione comunale ci sembra debba fare un bel salto culturale, in termini di gestione della cosa pubblica e partecipazione popolare.
Ci auguriamo che dal prossimo marzo 2008, finalmente anche Vasto possa vantare una efficace raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani. Ne trarrebbero vantaggio in primo luogo la salute del territorio e quella dei suoi abitanti, oltre che le tasche dei cittadini, che eviterebbero di dovere pagare l'addizionale ad una tassa, a causa di un'inefficace gestione dei rifiuti.

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