venerdì 28 dicembre 2007

Pesudo-guaritori dall'omosessualità

Ha fatto scalpore il reportage di Davide Varì pubblicato sul quotidiano Liberazione del 23/12/2007, nel quale l'autore racconta i sei mesi da infiltrato in studi di psicologi sedicenti "guaritori" da omosessualità.
Il giornalista, fingendosi omosessuale, si rivolge in principio al giovane prete Don Giacomo, al quale racconta di essere sposato ma di avere avuto rapporti omosessuali in età adolescenziale ed in qualche occasione in seguito al matrimonio. Il parroco, dopo avere avuto risposte dal giornalista, relativamente alla tipologia di rapporti avuti, lo invita a rivolgersi al dottor Cantelmi, presidente e fondatore dell'Associazione italiana Psicologi e Psichiatri Cattolici e docente di psicologia all'Università Gregoriana. Comincia così il percorso "riparatore", fatto di presunte pratiche psicoterapeutiche, derivanti dalle teorie colme di pregiudizi di tale sedicente dottor Joseph Nicolosi.
Tali teorie si basano sul concetto secondo il quale l'omosessualità sarebbe una patologia, nettamente in contrasto con quanto dichiarato già dal 17 maggio 1990 dall'Organizzazione Mondiale della Sanità, che invece la definiva una variante naturale della sessualità. D'altronde già prima di quella data, gli Ordini internazionali degli Psicologi e degli Psichiatri, si battevano per l'abolizione della definizione dell'omosessualità come malattia mentale.
In quegli studi di psicologi cattolici reazionari descritti dal bravo giornalista, pare venissero condotti forzatamente dai propri genitori, molti minorenni in età adolescenziale, costretti a curarsi da una inesistente patologia.
Nonostante le dichiarazioni dell'OMS e in barba a quanto Freud sostenava un secolo fa - che di fatto già non considerava l'omosessualità una malattia - ancora oggi coloro che hanno un diverso orientamento sessuale, subiscono quotidianamente tante discriminazioni. In tale contesto, tali pratiche di condizionamento individuale, non possono fare altro che accrescere un disagio già creato dalle discriminazioni subite. Questo perchè le pseudoterapie riparatorie tendono a fare assumere ai soggetti che vi si sottopongono, un atteggiamento di vergogna per il proprio orientamento sessuale e di autodisprezzo di sè.
Ora si parla di interrogazioni parlamentari per mettere in piena luce quanto emerso dalle colonne di Liberazione, mentre l'Ordine degli psicologi, per bocca della dottoressa Marialori Zaccaria, presidente dell'ordine degli psicologi del Lazio e membro del consiglio nazionale, fa sapere che interverrà per accertare eventuali responsabilità.
Intanto, il dottor Cantelmi ed il suo staff, farebbero bene ad intraprendere un percorso riabilitativo della propria psiche, affinchè possano essere aiutati a guarire da quella patologia che prende il nome di discriminazione sessuale.

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