domenica 30 dicembre 2007

Per la Thyssenkrupp la vita dei lavoratori vale meno di 800 mila euro.

Le indagini per la strage alla ThyssenKrupp potrebbero concludersi già entro gennaio. Tempi perciò molto rapidi, rispetto ai tempi a cui siamo abituati ed al termine delle quali indagini, si saprà se ai manager della ThyssenKrupp sarà contestato il reato di omicidio volontario.
L'ipotesi di tale reato, scaturirebbe dai documenti sequestrati nella sede della società dagli inquirenti, dai quali emerge la specifica volontà della multinazionale tedesca, di mantenersi inadempiente alle elementari norme in materia di sicurezza. Negli stessi documenti, infatti, si legge che la compagnia assicuratrice Axa, aveva declassato la franghigia per la ThyssenKrupp da 35 a 100 milioni di euro, dopo che la stessa compagnia aveva richiesto all'acciaieria tedesca la messa a norma della linea 5 (proprio quella in cui si è sviluppato l'incendio), senza però trovarvi riscontro.
Alla Thyssenkrupp sarebbero stati necessari 800 mila euro per regolarizzare le inadempienze normative. Spesa che consapevolmente non è stata fatta, perchè non conveniente, visto che l'acciaieria sarebbe stata chiusa di lì a pochi mesi.
Insomma, la società tedesca ha ritenuto di dovere correre il rischio di incidenti - nel caso dei quali non si sarebbe potuto intervenire in modo adeguato - perchè la spesa per la messa a norma degli impianti non sarebbe stata economicamente vantaggiosa. La ThyssenKrupp ha perciò messo sul piatto della bilancia, il profitto ed la vita dei lavoratori, scegliendo in piena coscienza per il primo.

E' stato ritenuto, dai dirigenti dell'acciaieria tedesca, che la vita dei lavoratori valesse meno di 800 mila euro!


CANAGLIE!!!

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